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Traduzioni e Comunicazione

Scritto da r.b.   
Lunedì 09 Marzo 2009 09:41

Crisi economica/occupazione in Giudicarie
Olivi: “Stiamo facendo molto”
L’assessore all’industria e artigianato spiega le iniziative della provincia per rilanciare l’economia e proteggere l’occupazione

Un inizio di legislatura molto intenso per l’assessore provinciale all’industria e artigianato Alessandro Olivi, con gli effetti della crisi che si fanno sentire pesantemente anche sull’industria trentina, con diverse realtà in difficoltà e il ricorso alla cassa integrazione sempre più frequente. Per contrastare il ciclo negativo  la Provincia ha da subito messo in capo diverse misure, stanziando già da novembre maggiori risorse per gli ammortizzatori sociali e gli incentivi alle aziende.

Allora assessore, qual è la situazione attuale dell’economia trentina?
E’ la situazione di una realtà che non è estranea al mondo e dunque ci ritroviamo una crisi che impatta anche sulla nostra comunità economica e sociale. Va detto, però, che la difficile congiuntura arriva su una situazione del mondo dell’industria e dell’artigianato trentino che funzionavano senza problemi, dunque non si innesta su uno scenario di difficoltà e questo ci permette di rispondere meglio e con più efficacia.

Quali misure ha messo in campo la Provincia per tutelare le aziende?
C’erano due necessità di fondo; da una lato quella di tutelare le aziende, le industrie e l’artigianato che sono il tessuto produttivo della nostra società, dall’altro tutelare le persone e dunque tenere sul fronte dell’occupazione, riducendo al minimo possibile i licenziamenti e intervenendo con gli ammortizzatori sociali del caso sulle situazioni di maggiori criticità. Appena insediata la nuova Giunta provinciale ha approvato un primo pacchetto di aiuti alle imprese e ha implementato le risorse negli ammortizzatori sociali già esistenti.
Una strada che è stata poi ribadita con la finanziaria 2009.
La finanziaria indica una scelta di sistema perché prende atto della crisi e decide di stanziare una somma considerevole, 850 milioni di euro,  per stare vicina alle fasce deboli in un’ottica di maggiore coesione sociale. Nella finanziaria, però, troviamo anche maggiori aiuti alle imprese per consolidarsi sul territorio e per mantenere i livelli occupazionali, che comprendono anche un finanziamento straordinario “una tantum”  alle imprese che consolidano il livello occupazionale, per ogni unità lavorativa. Grande attenzione è poi andata al settore della ricerca, per cui abbiamo aumentato le risorse, che deve dare sempre più impulso di rinnovamento al nostro sistema industriale. Con Trentino Sviluppo, infine, cerchiamo di dare impulso alle nuove iniziative imprenditoriale con il finanziamento e l’acquisizione di immobili e la partecipazione azionaria.
Qual è la situazione nelle Giudicarie?
Si tratta di una situazione variegata, poiché la crisi non si sviluppa a livello territoriale, ma bensì a livello settoriale. Da tutti i monitoraggi risulta che il settore senza dubbio più in difficoltà è quello legato al mercato delle automobili e naturalmente  tutto il suo indotto ed è chiaro che in una situazione di questo tipo la zona del Chiese è quella che ne sta risentendo di più, poiché ci sono molte fabbriche che producono per il settore automotive.
Sono state pensate misure specifiche per queste realtà?
Sono le stesse misure che abbiamo messo in campo su tutto il territorio provinciale, tra le quali vi sono quelle citate sopra e altre molto importanti, tra cui quella che permette l’aumento del contributo a fondo perduto sugli investimenti delle aziende per ammodernamenti  strutturali. Abbiamo poi portato dal 35% al 45% il contributo alle aziende che investono su interventi di tipo ambientale, sulle energie rinnovabili.