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Il volano del turismo lombardo |
Scritto da Administrator |
Lunedì 10 Febbraio 2014 08:48 |
I primi dati sul turismo in Trentino e in particolare in Val Rendena squarciano i veli del pessimismo e riportano il sorriso degli operatori alberghieri preoccupati da un ulteriore prolungarsi della crisi. Dopo cinque anni di numeri sempre più piccoli, dall’estate del 2012 si può registrare, soprattutto nelle valli limitrofe alla Lombardia come le Giudicarie, la Rendena e il comprensorio della Valle di Sole, un ritorno dei turisti lombardi, che morsi dalla crisi stanno sempre più ritrovando conveniente ritornare a frequentare le stazioni sciistiche più facilmente ed economicamente raggiungibili da Milano e dai vari capoluoghi lombardi. Il boom turistico che hanno registrato le Giudicarie e la Val Rendena a partire dagli anni Trenta e la Val di Sole dagli anni settanta, era dovuta tutta ai turisti lombardi e solo in seguito ai trionfi di Alberto Tomba sulla mitica Tre-3 di Campiglio dai bolognesi e dai romani negli anni novanta. Mentre infatti in Lombardia vivono quasi nove milioni di persone che sognano una vacanza invernale sulla neve e in estate fuori dalla canicola estiva, ai 37.000 abitanti delle Giudicarie fino agli anni novanta bastava attirare anche solo una piccola fetta di questi potenziali turisti per fornire di un reddito i numerosi alberghi e ristoranti della Rendena e della stessa Val del Chiese che assorbiva le prenotazioni in eccesso. Il cambiamento nei flussi turisti che si osservò da quel momento con sempre meno milanesi e lombardi in Giudicarie e Val di Sole segna anche un declino nei conti economici del turismo che di fatto comincia dopo la della lira del 1992. Da quel momento la curva in calo degli incassi viene compensata per quasi un ventennio dagli investimenti pubblici e privati, sia nell’ammodernamento degli impianti che delle stesse strutture ricettive. Una errata politica edilizia, un aumentato numero di posti letto in appartamento, un esplosione degli investimenti nel campo alberghiero, non ha poi fatto i conti con la crescente crisi finanziaria degli italiani e soprattutto dei lombardi che si sono indirizzati ad altre località trentine e dell’Alto Adige se non ai viaggi esotici in concomitanza con le festività di fine anno. Una errata politica dei trasporti da parte delle province di Brescia e di Trento con lo stop nello sviluppo della viabilità con Brescia, il basso costo dei carburanti di cui si è goduto tra il 1995 e il 2005, l’innesto della superstrada da Malè fino all’autostrada del Brennero, hanno di fatto stravolto i flussi della clientela diretti a questi distretti, disorientando gli stessi programmatori turistici provinciali che hanno cominciato a frequentare altri mercati del turismo internazionale come quello inglese e dei paesi dell’est fino alla Polonia, i paesi baltici e la Russia. Il declino del turismo dal bacino lombardo nelle Giudicare e Val Rendena, che rimane il bacino più ricco, vicino, e economicamente e demograficamente importante doveva far suonare qualche campanello di allarme già dieci anni fa. Ma le iniezioni di liquidità e contributi delle istituzioni pubbliche, il passaggio della gestione turistica dalle Giudicarie a Trento, ha narcotizzato la crisi di questo collegamento che di fatto nei numeri degli arrivi era evidente. La soppressione delle stesse linee di autobus di collegamento giornaliero con Milano ne erano un chiaro segnale. Le Giudicarie avevano delegato a Trento, e ai manager e agli esperti che non le conoscevano, il proprio destino turistico. I risultati negativi si sono visti in questi ultimi anni, soprattutto in tutte le località limitrofe a Campiglio a partire dalla stessa Pinzolo. A parte il boom di presenze nelle settimane tipiche di fine anno e la settimana di carnevale, il resto delle strutture alberghiere in Rendena, Comano e Val del Chiese hanno cominciato a perdere significativamente i turisti lombardi. Le buone notizie che invece stanno arrivando in queste ore ci confermano come la crisi per questo comprensorio, sia un fattore positivo che riporta i turisti milanesi nelle stazioni sciistiche di Pinzolo, Campiglio e Val di Sole che si trovano ad una distanza minima dalle città lombarde. La testa del turismo giudicariese è quindi tempo che ritorni ad essere locale, per evitare d’inseguire flussi turistici esotici o miti simili a quelli di Cortina o Crans Montana, sviluppando nuovamente i collegamenti con la Lombardia, pensando ad una collegamento ferroviario con il capoluogo lombardo, com’era stato progettato ancora una secolo fa dalle autorità austriache. Solo con una testa che torna legata al suo territorio le Giudicare e la Rendena, allontanando i pseudo-esperti deleteri ascoltati nei convegni in questi ultimi dieci anni, possono fare della crisi un volano della ripresa per staccarsi dall’illusorio flusso dei contributi sotto il controllo politico destinato a scomparire.
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