I 100 anni della “Guida delle Giudicarie” di Cesare Battisti Da allora nessuno ha saputo dotare le Giudicarie di una guida aggiornata Porta la data del 1909 la “Guida delle Giudicarie” scritta da Cesare Battisti: una “Pubblicazione della Società Rododendro di Trento”, stampata dalla Società Tipografica Editrice Trentina di Trento nell’anno 1909. Un volume di 280 pagine, nel formato di cm. 12 x cm. 17, con 91 illustrazioni e una carta geografica, e dall’A. dedicato “A Gigino e Livietta il cui pensiero peregrinando mi fu dolce compagno”.
Ne è stata diffusa una riedizione anastatica (edita per i tipi della Effe e Erre di Trento) nel 1985 a cura del “Museo del Risorgimento e della Lotta per la Libertà di Trento” patrocinata dalla Cassa Rurale di Tione con la collaborazione della Cassa Rurale di Pinzolo e delle Terme di Comano. Va ricordato che la prima edizione della Guida, stampata nel mese di gennaio, era stata subito colpita da sequestro da parte dell’autorità austriaca, per cui ne seguì una seconda edizione, nel mese di agosto, promossa dalla “Società d’Abbellimento di Tione”: una lodevole e benemerita istituzione tionese del farmacista cav. Guido Boni, che lo stesso Battisti cita nella presentazione unitamente al dottor Silvio Valenti. Dire “cent’anni” è presto detto, ma quanta acqua del Sarca e del Chiese è passata per le nostre vallate e quante generazioni di Giudicariesi non sono rimaste ormai che nel ricordo. Eppure in un secolo non si è stati capaci di ripetere un’iniziativa che stava alla base della visione unitaria di un territorio che, proprio attraverso una “guida”, poteva essere chiaramente presentato ed illustrato nella sua dinamica storico-geografica da conoscere e da vivere dalle popolazioni direttamente interessate, e da far avvicinare dagli “esterni” in una reale globalità. Purtroppo le Giudicarie, pur avendo avuto durante il secolo XIX una notevole produzione di pubblicazioni localizzate, non ha goduto di opere capaci di captare l’unità globale dell’intero territorio né sotto l’aspetto storico, né geografico, né scientifico. Per rimanere nel settore “guide” (tascabili) si possono ricordare alcune iniziative editoriali, che tuttavia non hanno mai avuto il carattere comprensoriale. Nel 1882 viene stampata a Rovereto, dalla Tipografia Roveretana Ditta V. Sottochiesa, la “Valle di Rendena” del dott. Carlo Gambillo, a cura della Sat tridentina: un volume, f.to cm. 13,5 x 20, di 136 pagine con pregevoli illustrazioni dell’A. Un testo che alla “guida” riserva soltanto 13 pagine. Negli anni 1890-1902 segue, la famosa “Guida del Trentino” di Ottone Brentari, in 4 volumi f.to cm. 10,5 x 15,5; le Giudicarie vengono dettagliatamente descritte nel 3° volume, al cap. XI, da pag. 192 a pag. 354, in una maniera talmente dettagliata da risultare ancor oggi esemplare sotto tutti gli aspetti. Poi, come già detto, nel 1909 vede la luce la guida del Battisti. Queste tre pubblicazioni restano legate al periodo storico della nostra appartenenza all’impero austroungarico. Dopo l’annessione del Trentino al regno d’Italia, nel 1932 viene stampata a Tione, dalla Tipografia Antolini, la “Guida della Val Rendena” di Casimiro Rossi: una vera miniera di informazioni e di notizie storico-geografiche lungo l’intero itinerario Verdesina-Campo Carlomagno; 210 pagine, f.to cm. 12 x 17, illustrare da 50 fotografie che oggi testimoniano particolari del tutto scomparsi, e con dieci pagine di “reclame” che testimoniano le attività ricettive, industriali, artigianali e commerciali d’inizio secolo 19°. Dopo il secondo conflitto mondiale, nel 1955 le Arti Grafiche Saturnia di Trento stampano “La Conca delle Giudicarie Esteriori” di Arturo Martini: un volumetto, f.to cm. 12 x 16,5, di 170 pagine illustrate da fotografie del tempo; un lavoro serio ed approfondito sia dal punto di vista storico che geografico: una vera guida che meriterebbe una riedizione debitamente aggiornata. Pochi anni dopo, nel 1959, Aldo Gorfer pubblica, con la Manfrini Editori di Calliano, la sua nota opera “Le Valli del Trentino”, riedita nel 1975 in due volumi; le Giudicarie vengono presentate nel secondo volume, “Trentino occidentale” dalla pag. 383 alla pag. 626: circa 250 pagine, f.to cm. 11,5 x 19, con cartine e illustrazioni, ricche di un’infinità di riferimenti che risultano davvero una “guida geografico-storico-artistico-ambientale”. Peccato che gli editori non abbiano mai pensato di estrapolarne una “Guida delle Giudicarie” a se stante. Si giunge così al 2003 con la guida turistica della “Val Rendena” di Walter Facchinelli e Giorgio Nicoletti edita da Antolini Editore di Tione: un esemplare volume di 488 pagine, f.to cm. 13,5 x 21, notevolmente illustrato a colori, che si propone “alla scoperta dei luoghi, delle tradizioni e delle più belle escursioni”. Un secolo – dal 1909 al 2009 – durante il quale nessuno ha saputo dotare le Giudicarie di una guida aggiornata, atta a proporre itinerari illustrativi dell’intero territorio nelle sue potenzialità “unitarie” sia storiche, che geografiche ed ambientali, le quali costituiscono un patrimonio eccezionale, anche sotto l’aspetto turistico, che non ha ancora trovato una sua voce unificante per presentarsi (ed essere conosciuto) come un eccezionale angolo di paradiso. I troppi, e fra loro contrastanti, Enti turistici si sono divisi ciascuno una piccola fetta della grande torta, ignorando (per ingordigia o per ignavia) che la loro “bellezza di richiamo” era (ed è) strettamente legata e dipendente dalle bellezze che le stanno accanto in una naturale completezza che non può essere spezzettata all’infinito. Il centenario della “Guida delle Giudicarie” di Cesare Battisti risuona come un invito a quella unità che proprio in quest’anno viene sancita e proposta (con infinite speranze) dall’istituzione della “Comunità di Valle delle Giudicarie”.(M. A.) |