Mentre la biblioteca di Trento riempie le cronache con il caso “Botta”, la nuova biblioteca disegnata dal famoso architetto, in periferia ci si preoccupa per i tagli alla spesa che non risparmiano nemmeno il servizio prestiti tra biblioteche. Attività che, nelle casse provinciali, incide per soli 150 mila euro. Ma, che per le tasche di molte famiglie con studenti carico, potrebbe essere di ulteriore peso. Il problema si chiama “Tariffazione del prestito interbibliotecario”. A parlarne tra le prime è stata la biblioteca di Tione. Avrebbero potuto farlo, in ugual misura, le consorelle di Condino, Storo o Pinzolo. Piuttosto che le gemelle di Cles, Cavalese o Fiera di Primiero.
Tutte, con un unico denominatore: strutture del circuito bibliotecario trentino. Dedite al “prestito” tra istituti. In pratica, abilitate a richiedere, ad altre biblioteche, i volumi non presenti nei propri scaffali. Servizio molto richiesto dagli studenti. Finora, gratuito. Di cui si sta valutando la possibilità di introdurre una tessera annua o il pagamento delle singole prestazioni. Un’idea per ora ventilata. Di cui la Provincia ha chiesto un parere al Consorzio dei comuni. Un argomento già toccato prima a titolo personale da alcuni bibliotecari della nostra regione, ma che ora l’Associazione Bibliotecari ha deciso di porre con forza all’attenzione di istituzioni e mondo politico. “Un problema per le famiglie”. Soprattutto, in tempi dove si bada al centesimo” spiegano le bibliotecarie di Tione Teresa Radoani, Maira Forti, Daniela Mussi e Francesca Bolza. Struttura che di volumi ne ha a catalogo 58.800. Che nel solo 2012, di libri ne ha prenotati 3.707, e ha avuto richieste da altri centri per 2.309. A preoccuparsi sono soprattutto le sedi con meno “titoli”. Siano essi libri, cd,dvd o film”. Secondo i responsabili del mondo bibliotecario trentino, saranno dunque gli utenti di periferia a patirne di più. Per questo, pagare o meno il prestito, potrebbe fare la differenza e disincentivare le prestazioni. Quali gli orientamenti della Pat in materia, l’ha messo nero su bianco anche l’AIB, l’associazione Bibliotecari italiani, che affronta l’argomento su scala provinciale, e, proprio in questi giorni, ha lanciato un manifesto per il rilancio delle biblioteche trentine. “I tagli in atto sulla spesa pubblica – spiega il comunicato - mettono a rischio il sistema. Gli enti proprietari hanno ridotto gli investimenti su sedi, e acquisti. E già se ne percepiscono gli effetti”. Spaventa, in proposito, la paventata introduzione della tariffazione del prestito interbibliotecario”. Anche Elena Corradini, presidente dell’AIB trentina, conferma la gravità del taglio delle risorse. E spiega che mentre la minor capacità d’acquisto da parte di ogni singola biblioteca è un danno che in qualche modo può essere assorbito, la riduzione dei finanziamenti alle “novità editoriali” e il “prestito tra istituti”, no. “In quanto – dice - vanno a indebolire i nodi della rete. Tolgono ossigeno alle biblioteche, riducendo la possibilità di mettere in circuito quanto abbiamo a disposizione”. La prospettiva, dice Corradini, è che ai mezzi ci debbano pensare i comuni e le comunità di Valle. “Ma i comuni – osserva – da anni, stanno riducendo risorse in questo settore. E, non tutte le Comunità si sono attivate allo stesso modo sul versante cultura”. Quindi, ipotizzare il pagamento del prestito a carico dei cittadini, che è uno dei pilastri del sistema, penalizza non solo il circuito bibliotecario così come è stato concepito 25 anni fa, ma anche molti cittadini. Soprattutto quelli delle fasce più deboli, compresi i numerosi pensionati che accedono al prestito. Le biblioteche trentine, dicono gli operatori, hanno futuro solo se si potenzia e si mantiene la rete in cui si riconoscono. Per questo è stata aperta una apposita pagina informativa su face book, dove si invitano i cittadini ad essere non solo utilizzatori, ma partner. Da giorni le biblioteche trentine espongono il comunicato AIB. Si vuole informare gli utenti di quanto sta succedendo. Ma, soprattutto invitarli a esprimersi in proposito. Perché fra i tanti tagli programmati per effetto della spending rewiev, forse quelli ventilati per il prestito interbibliotecario, incidendo sulle opportunità di formazione culturale della scuola e del mondo giovanile, sono tra quelli da ponderare con maggior attenzione.
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