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Traduzioni e Comunicazione

Che fine hanno fatto i luoghi storici di aggregazione?
Scritto da Administrator   
Mercoledì 06 Novembre 2013 23:42

Caro Amistadi, credo che anche tu convenga con me che è sempre più difficile comunicare. Non ci sono più gli spazi antichi, le piazze, i sagrati delle Chiese, le osterie, i centri storici. Oggi per incontrare qualcuno è più facile farlo al supermercato, o in maniera virtuale con internet: web, twitter, up, facebook ecc., così i paesi sono sempre più desolati, i centri storici deserti, un mortorio che non permette alcuna convivenza comunitaria civile e cortese, tu che ne pensi?  
Paola di Fiavè


Cara Paola, hai mille ragioni. Le poche volte che incontro qualcuno dei miei paesani è al supermercato. Le piazze, i sagrati, le osterie esistono ancora, ma non sono quasi più frequentate, ognuno corre a casa, sembra che tutti abbiano mille cose da fare. Il mondo è cambiato. Ci sono altri modi di comunicare, soprattutto fra i giovani, che io però non sempre condivido. A me capita spesso che qualcuno mi dica: ti ho mandato una email su alcune mie idee, dimmi cosa ne pensi e rispondi. Io allora rispondo: telefonami o vediamoci perchè è meglio la parola che internet. Secondo me, accanto alle parole, a volte, servono anche lo sguardo e l’emozione per capirsi. Purtroppo questo è uno dei problemi della nostra attuale vita di relazione. Internet e tutte quelle diavolerie sono utilissimi, non c’è dubbio. Ma si usano troppo anche per un saluto, così come si usano a sproposito gli sms del telefonino. Io rimango convinto che dobbiamo riprendere i rapporti umani nei luoghi che tu hai indicato o in altri luoghi, sarà più facile capirsi, magari stringersi la mano e scambiarsi un sorriso, o, male che vada, mandarsi a quel paese, guardarsi negli occhi è più facile manifestare il proprio stato d’animo, e la vita potrebbe essere meno noiosa, ne sono convinto.       
Adelino Amistadi