Home Economia La stagione invernale: come è andata?

Traduzioni e Comunicazione

Scritto da Matteo Ciaghi   
Lunedì 06 Maggio 2013 05:47

Nell’ambito Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena, la stagione invernale si è mantenuta sostanzialmente sui dati degli ultimi inverni. Questo i dati degli arrivi e delle presenze alberghiere forniti dall’Apt di ambito, al momento uniche cifre certificate che permettono una lettura dell’andamento turistico.

Il dicembre 2012, rispetto al 2011, ha visto un aumento degli arrivi del 25% (27% a Madonna di Campiglio, 22% a Pinzolo) e delle presenze del 21% (22% a Madonna di Campiglio, 23% a Pinzolo), recuperando sulle assenze della stagione precedente dovute alla mancanza di neve. Anche il confronto con il dicembre 2010 è all’insegna del segno più: + 5% negli arrivi (2% a Campiglio, 18% a Pinzolo) e + 2% nelle presenze (-2% a Campiglio e +20% a Pinzolo). Gennaio 2013 ha registrato invece una flessione: -14% negli arrivi (-12% a Campiglio, -21% a Pinzolo), -13% nelle presenze (-11% Campiglio, -25% Pinzolo). Febbraio nuovamente positivo: 6% negli arrivi (7% Campiglio, 0% Pinzolo), 3% nelle presenze (5% Campiglio, -4% Pinzolo). Pure marzo ha dato dei segnali interessanti: 27% negli arrivi (40% Campiglio, 1% Pinzolo), 5% nelle presenze (15% Campiglio, -13% Pinzolo).

In tutti i mesi arrivi e presenze degli stranieri sono stati in crescita con un picco nel mese di marzo a Madonna di Campiglio (32% negli arrivi, 19% nelle presenze). Italiani in leggera flessione a dicembre, in netta diminuzione a gennaio (-20% negli arrivi e -25% nelle presenze di tutto l’ambito), stabili a febbraio e in crescita a marzo (35% e 9%, rispettivamente di arrivi e presenze, in tutto l’ambito, con un picco di crescita del 44% negli arrivi a Madonna di Campiglio). Questi i dati dell’alberghiero. Più difficle fare una stima sull’extralberghiero che in val Rendena corrisponde a più dell’80% dell’offerta dei posti letto. Qualche indicazione ci è stata fornita direttamente  dalla gente che lavora con il Turismo.

Piergiorgio Collini dell’Agenzia Collini  immobiliare di Madonna di Campiglio conferma che il crollo paventato da alcuni non c’è stato: «Tutto sommato abbiamo tenuto rispetto alla stagione scorsa che era stata una stagione “fiacca” ma siamo in flessione rispetto alle stagioni “buone” di due e tre anni fa. Non è il massimo che si può fare, la richiesta italiana è molto diminuita e per la maggior parte si limita al week end lungo. Per questo ci siamo dovuti rivolgere al mercato straniero grazie al quale ci siamo salvati. Ormai gli stranieri nel nostro comparto pesano circa per l’80%»

Gianmaria Marzoli, di Agenzia Turismo Immobiliare di Pinzolo: «La stagione invernale ha registrato un calo che indicativamente si attesta sul 10-15%. L’inverno costa troppo e la concorrenza di altre stazioni è spietata e al ribasso. Mentre giungono buoni segnali per la stagione estiva». Dato confermato anche da Giorgio Beltrami gestore del Residence Imperator a Carisolo: «Sono mancate rispetto allo scorso anno prenotazioni in alcune settimane a gennaio e a marzo».

Soddisfatto di come sono andate le cose il direttore delle Funivie Campiglio Francesco Bosco: «Abbiamo avuto un incremento negli incassi dell’1-2 % rispetto a due anni fa che era stata una stagione record. Rispetto all’anno scorso l’incremento è a doppia cifra. Una stagione dunque estremamente positiva se si tiene conto anche del fine stagione condizionato fortemente e in negativo dal cattivo tempo sia a marzo che ad aprile».

Soddisfazione condivisa anche da Roberto Serafini per il trend di crescita di Funivie Pinzolo Spa: «+15% rispetto allo scorso anno, e +35% rispetto a due anni fa».

Anche tra gli albergatori cauto ottimismo, espresso da Fabrizio Scaglia dell’Hotel Bonapace di Madonna di Campiglio: «Vista la crisi che c’è in Italia non possiamo lamentarci. Non sarà ricordata come una buona stagione ma neanche come la peggiore». Diverso per il settore consumo dove la crisi non si è fatta attendere. Carlo Gualdi direttore della Famiglia Cooperativa di Pinzolo, la più importante realtà di consumo della Rendena, non ha dubbi: «È stata una stagione negativa, dalla quale usciamo con le ossa rotte». A determinare il risultato le difficoltà a gennaio: «Ad un dicembre buono, rispetto all’anno scorso, si è contrapposto un gennaio drammatico, con una flessione (a doppia cifra) mai registrata precedentemente, sia per Pinzolo che per Campiglio. Febbraio, marzo e aprile mediamente sono andati come lo scorso anno, ma quello che abbiamo perso a gennaio sarà difficile recuperarlo». Altro dato significativo evidenziato dal direttore, ma in linea con la tendenza nazionale,  «il calo del settore extralimentare».

Di avviso diverso Antonella Luchesa, Presidente dei Commercianti di Pinzolo: «La stagione sostanzialmente è andata bene, probabilmente anche grazie al lavoro fatto dalla funivie di Pinzolo e agli effetti benefici che ha portato il collegamento Pinzolo Campiglio. Senza collegamento le cose sarebbero andate molto peggio».

Dettagliato e puntuale anche il responso di Luciano Feltracco, commerciante di Madonna di Campiglio: «Abbiamo avuto un Natale ottimo: per la prima volta dopo molti anni si è notata l’apertura di case normalmente chiuse e ci ha fatto piacere constatare che siano tornati i vecchi clienti. Dopo l’Epifania c’è stato invece un crollo verticale che si può stimare di circa un 20% al quale sono seguiti un febbraio, marzo e aprile nella norma». Ma il commerciante di Campiglio non si limita a comunicare i dati e aggiunge: «Dobbiamo decidere se vogliamo fare di Madonna di campiglio una “stazione” o una “stazione di qualità”. Di stazioni ce ne sono a centinaia, per differenziarci dobbiamo creare tutto quello che una stazione di qualità deve offrire. Ci sono da fare cambiamenti, tutto è impostato per i grandi numeri. Se vogliamo avere un futuro, non è solo il numero fatto registrare sui tornelli a dire se una stagione è andata bene o male... Dobbiamo diversificare la nostra offerta, creare delle infrastrutture e delle opportunità che possano aiutare a destagionalizzare e far diventare importante anche la stagione estiva.

Si parla di allungare la stagione, ma le funivie hanno chiuso il 14 aprile. Una volta si arrivava al primo maggio». E ancora: «I rifugi aprono al 20 giugno, gli alberghi spesso al 20 luglio: non  è possibile aprire solo quando il pullman si ferma davanti alla propria attività. Credo sia necessario sedersi intorno ad un tavolo e cercare di individuare le scelte per portare avanti la località. Ognuno deve fare la propria parte, funivie in primis...».