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Brescia dice a Trento: mantenete gli impegni
Scritto da e.z.   
Lunedì 06 Maggio 2013 07:45

Dove s’è spezzata quella linea diretta tra Provincia di Trento e quella di Brescia, così faticosamente costruita, in anni di paziente tessitura, sull’ammodernamento dell’ex Statale 237 del Caffaro? Prima era Trento a sollecitare accordi tra le due sponde. I collegamenti con gli impianti sciistici di Madonna di Campiglio e il turismo nostrano reclamavano strade celeri e sicure. E Trento si era detto disponibile a finanziare anche strade in territorio bresciano.

Oggi sono i nostri politici che si negano al telefono. In un silenzio – scrive il presidente della Provincia di Brescia Molgora – a dir poco assordante. L’argomento è appunto il collegamento viario tra le due Reg ioni. In particolare il 1° lotto della Variante alla  SP 237 del Caffaro:  Vestone-Idro. Per cui c’era un dettagliato accodo di programma, tra le due Province. Con l’impegno di finanziamento  pari al cinquanta per cento. Dove in sostanza, su un importo presunto di 55 milioni di euro (ma oggi molti di più), l’ex presidente Dellai, si era impegnato a finanziarne metà. A Brescia progetti, appalti e realizzazione. Alla Provincia Autonoma il ruolo di co-finanziatore. “Autonoma”. E’ su questo aggettivo che il presidente Molgora, con un intervento che, definire duro è dir poco, punta l’accento. Perché, dice, le complicazione non sono intervenute da parte nostra. Ma dalla Provincia di Trento. Che come è noto, può trattenere sul territorio molte risorse. E quindi ha meno problemi finanziari. “Con l’assessore ai lavori pubblici della Provincia Mariateresa Vivaldini, e con l’ex assessore Regionale alle infrastrutture Raffaelle Cattaneo – scrive il presidente bresciano – era scaturita la disponibilità della Regione Lombardia a finanziare la strada. Quello che sembrava l’ostacolo maggiore, cioè ottenere le risorse da una Regione a Statuto Ordinario, era stato superato. Quindi abbiamo provveduto a inviare, il 10 agosto, lo schema di accordo di programma, finalizzato a disciplinare il cofinanziamento. Ma ad oggi, nonostante i solleciti dei nostri Uffici, e nonostante io stesso abbia contattato personalmente il presidente Dellai e il facente funzione Pacher, non abbiamo ricevuto risposta”. Il presidente bresciano ripercorre le date che hanno cronologicamente preceduto gli accordi tra i due istituti. Menziona anche dello svincolo realizzato a S. Antonio di Anfo (importo complessivo di 28.575.000, erogabile da Trento, in tranche dal 2013 al 2016). E si meraviglia in quanto, dall’agosto scorso, nonostante le decine di telefonate, dal Trentino non sono arrivate risposte. “In tutta franchezza – conclude Molgora – ritengo che il tempo trascorso, anche per valutazioni di ordine economico, sia stato più che sufficiente. Mi auguro che questa missiva serva a sensibilizzare il presidente Pacher sull’importanza dell’intervento. Non più procrastinabile per i territori di entrambe le Province”. Finora la collaborazione tra Brescia e Trento non aveva subito intoppi. Nel 2010 era stato inaugurato il tratto Vobarno-Sabbio Chiese, a cui la Pat aveva contribuito con 38 milioni. A gennaio una frana, all’altezza del comune di Anfo, aveva indotto il locale Bim e alcuni comuni della Val del Chiese a indire un summit con la parte bresciana. Ma Pacher l’aveva disertato, adducendo altri impegni. (e.z.)