Home Società Speed check, velocità in drastico calo (-25%)

Traduzioni e Comunicazione

Speed check, velocità in drastico calo (-25%)
Scritto da Administrator   
Martedì 01 Novembre 2011 07:17

Gli speed check funzionano ed hanno centrato, in questi primi mesi di attivazione, ottimi risultati in termini di abbattimento della velocità degli autoveicoli. Lo conferma Carlo Marchiori, comandante del Corpo di Polizia locale delle Giudicarie, che porta a supporto dati inequivocabili, raccolti attraverso rilevazioni statistiche effettuate prima e dopo l’installazione dei dispositivi arancioni. 

Il risultato è sorprendente: un drastico abbattimento delle potenziali infrazioni  in termini del 92% ed un abbassamento generalizzato della velocità del 25%, confermando l’efficacia dello strumento, scelto per prima dall’amministrazione di Tione guidata da Mattia Gottardi per mettere in sicurezza i punti “critici” dell’abitato, Saone, Pòlin, Circonvallazione e Basso Arnò. In seguito altri speed check sono stati collocati dai comuni di Villa Rendena e Preore, arrivando a “coprire” i punti più sensibili della viabilità della “Busa”, per un totale di 8 a Tione, 2 a Preore e Villa. L’analisi è stata condotta dalla Polizia locale sul traffico di 9 giorni “tipo”, prima dell’installazione dei dispositivi nelle stesse località nelle quali i comuni avrebbero poi collocato le colonnine arancioni. Le rilevazioni statistiche sono state condotte da un piccolo strumento automatico, praticamente invisibile, senza la presenza di vigili in divisa che potesse alterare il test. Da qui risulta che su un totale di oltre 50 mila passaggi (vedi tabella) ben 34.740 erano sopra il limite dei 50 km/h (tutti gli speed check sono collocati in ambito urbano e dunque con questo limite) per una percentuale del 68%. Solo il 31,3% viaggiava nei limiti previsti dal Codice della strada. Addirittura il 22% viaggiava tra i 60 e i 90 km/h, senza parlare di 70 “frettolosi” tra i 90 e i 110 km/h e i 7 “Schumacher” che transitavano oltre i 110km/h, un comportamento che può dare luogo al ritiro della patente e a 10 punti di penalizzazione, senza contare la sanzione pecuniaria.

Lo stesso test è stato effettuato un mese e mezzo dopo l’installazione degli speed check. “Abbiamo inteso dare agli utenti il tempo di “abituarsi” ai nuovi dispositivi, rendendo perciò la rilevazione ancora più realistica e veritiera” – spiega Marchiori.

I nuovi risultati segnano come detto un forte abbattimento delle infrazioni potenziali. Ben il 94,9 % dell’utenza (10 i giorni di rilevamento per un totale di 60mila veicoli transitati) rispetta il limite dei 50 km/h, si riduce al 5,1% la percentuale di chi “sfora”.

“Dati confortanti – spiega Marchiori – che ci fanno capire l’efficacia dello strumento a livello di deterrenza visiva e la sua importanza. Ricordiamo che la maggior parte degli incidenti stradali e degli investimenti è causata dall’alta velocità”.

Sono 49 le contravvenzioni elevate sinora. “Cerchiamo sempre di operare tenendo presente anche il buonsenso. In questi casi si trattava di gente che davvero andava molto forte”.

Ma qual’è stato l’impatto di questi dispositivi sulla gente? “Tanta gente ne dà un giudizio positivo, specie se si tratta degli utenti “deboli” della strada, o di chi abita nei pressi di vie trafficate, chi ha bambini che vanno a prendere l’autobus accanto a strade pericolose. Certo, può piacere meno a chi ama correre, ma penso che, ragionando con buonsenso, tutti ne possano apprezzare l’utilità”.

Occorre infine sfatare un mito. Per elevare la multa con lo speed check serve la presenza di un vigile? “In realtà non è così, quello che importa è che non funzionino in maniera “automatica”, dunque che vi sia un vigile che lo installa, che ne segue a intervalli l’attività e che ne testi il corretto funzionamento”.