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Oltre 10 milioni di euro annui ai Comuni giudicariesi
Scritto da Administrator   
Lunedì 12 Aprile 2010 23:31

Diga di Bissina

Dall’energia un tesoretto per lo sviluppo locale. Oltre 10 milioni di euro annui ai Comuni giudicariesi.
Nelle ultime settimane numerosi articoli dei quotidiani locali si sono interessati all’energia idroelettrica. Non si è trattato, come al solito, di brutte notizie o di polemiche, ma della costatazione di un fiume di euro che sta per affluire agli enti trentini per la produzione del 2009. Infatti, in seguito alla scadenza delle concessioni di sfruttamento idroelettrico da sempre assegnate all’Enel,  la Provincia ha ottenuto, con una trattativa molto complessa con il Governo nazionale, la possibilità di acquisire la maggioranza della proprietà delle principali centrali idroelettriche attraverso la società Hydro Dolomiti.

Dopo oltre 50 anni in cui l’Enel è stato il vero padrone dello sfruttamento delle nostre acque con indennizzi inesistenti rispetto ai danni ambientali e ai  ricavi ottenuti, finalmente la Provincia è riuscita a ritornare in possesso di questa fondamentale risorsa.
Come contropartita per la proroga decennale, la Provincia ha richiesto il pagamento alla Hydro Dolomiti di un ulteriore canone annuale di concessione, determinato il circa 65 € al kilowatt di potenza nominale istallata, per un tesoretto di oltre 40 milioni di euro annui per dieci anni.
I canoni  serviranno quindi per aumentare i servizi  per le popolazioni che negli anni hanno subito evidenti penalizzazioni per lo sfruttamento idroelettrico sul proprio territorio. Questa previsione legislativa fu inserita con un emendamento presentato dall’ex Consigliere Adelino Amistadi, da sempre molto attento alla problematica dell’energia e alle ricadute sul territorio delle vallate trentine ed in particolare delle Giudicarie.
Il 30 luglio dello scorso anno nel corso della riunione estiva del Consiglio delle Autonomie a Praso, presente anche il Presidente Lorenzo Dellai, si è arrivati, finalmente, al termine di questa lunga storia che si è conclusa con la massima soddisfazione dei Comuni trentini e di quelli giudicariesi,  in particolare, ai quali sono stati riconosciuti sostanziosi riconoscimenti economici per lo sfruttamento ambientale subito. Ai Comuni Giudicariesi arriverà da quest’anno, attraverso i Consorzi BIM, una somma consistente di 10 milioni di euro annui per dieci anni.
Per le Giudicarie a rappresentare i Comuni e la Comunità erano presenti ben cinque rappresentanti e precisamente; Nello Lolli Sindaco di Praso, Raffaele Armani, Sindaco di Lardaro e Presidente della Comunità delle Giudicarie, Enzo Ballardini Sindaco di Preore, Attilio Caldera Sindaco di Bleggio Superiore e Maurizio Polla Sindaco di Caderzone, Giudicariesi che assieme ai due presidenti dei BIM, Gianfranco Pederzolli per il Sarca e Vigilio Nicolini per il Chiese si sono battuti in questi anni, tra mille difficoltà e superando ostacoli di ogni tipo, per raggiungere questo riconoscimento che fa giustizia di oltre cinquanta anni di sfruttamento delle nostre acque.
Ora i Comuni attraverso i BIM possono guardare al futuro con grande fiducia contando su entrate certe che permetteranno di programmare opere pubbliche importanti per lo sviluppo economico, per i servizi e la qualità della vita delle nostre popolazioni.
I Consorzi BIM stanno predisponendo i criteri per il riparto dei fondi tra i Comuni del Bacino, utilizzando numerosi parametri che tengono conto del sacrificio ambientale dovuto allo sfruttamento idroelettrico, e  tra poco sarà possibile, per ogni Comune, avere indicazioni certe delle entrate che arriveranno. Per le amministrazioni comunali che stanno per essere elette una buona notizia che permetterà di programmare importanti lavori, iniziative e progetti. Senza queste nuove entrate sarebbe stato difficile per tutti far fronte, con i contributi ordinari, agli impegni presi con le proprie comunità.
Ma le buone notizie non sono finite. Hydro Dolomiti  ha presentato i dati del bilancio 2009 che chiude con un fatturato di oltre 432 milioni di euro ed un utile netto di 163 milioni. Risultato eccezionale dovuto ad un’annata con precipitazioni abbondati che hanno permesso di far lavorare le turbine al massimo. In aggiunta, alla Provincia affluiranno i nove decimi dei 65 milioni di euro pagati come imposte dalla società idroelettrica.
Un fiume di denaro che, dopo quaranta anni di sfruttamento a livello statale, comincia a dare i primi frutti a favore delle popolazioni locali.
Ultima notizia trapelata dalla stampa si riferisce all’operazione portata a termine in queste ultime settimane relativa all’acquisto da parte di Dolomiti Energia dell’intera proprietà di cinque centrali idroelettriche, tra le quali due in Giudicarie e precisamente quella della Rocca a Breguzzo e di Fontanedo a Roncone.
Su queste due centrali, da tempo, proprio per il legame al loro territorio, si è avviata una  pressante richiesta da parte delle Amministrazioni comunali giudicariesi per ottenerne la vendita. Le trattative, per niente semplici, proseguono e per i prossimi mesi si attendono interessanti novità.
C’è infine un altro aspetto positivo da considerare. Dall’anno scorso è entrata in vigore la nuova normativa prevista dal Piano generale delle acque pubbliche che prevede un aumento del rilascio dei deflussi minimi nei torrenti e fiumi trentini. Oltre a cospicui utili troveremmo anche un fiumi con più acqua rispetto al passato. Due buone notizie in un colpo solo, non è una cosa di tutti i giorni.