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Comunità, Comune e cittadini
Scritto da Roberto Tonezzer   
Venerdì 08 Gennaio 2010 09:35

Ed ecco il 2010. Sarà l’anno del rinnovo dei Consigli comunali, della partenza della Comunità di Valle, sarà di fatto l’anno del cittadino, chiamato nell’una e nell’altra sede ad esprimere i propri rappresentanti destinati alla gestione della vita pubblica per il prossimo quinquennio. La nuova Legge provinciale n. 15/2009 ha infatti introdotto anche per il nuovo Ente sovracomunale la nomina dei tre quinti dei consiglieri con votazione a suffragio universale diretto e segreto. 

E’ evidente che l’elezione diretta dell’assemblea della Comunità delle Giudicarie (ottobre 2010) stimolerà l’interesse dei cittadini per la nuova realtà istituzionale e potrà conferire alla stessa la legittimazione proveniente dalla volontà popolare. Tale processo potra  promuovere la nascita di un tessuto sociale propositivo, di una classe dirigente preparata e di un’attività politica condotta in una dimensione più ampia di quelle delle singole municipalità.
Le votazioni comunali si svolgeranno a maggio nei rimanenti 38 comuni delle Giudicarie (Strembo ha già votato  e Comano Terme assomma le ormai superate realtà di Bleggio Inferiore e Lomaso) e costituiranno un particolare termometro politico anche alla luce del fatto che più in di 20 comuni si assisterà al cambio del primo cittadino, o in forza di Legge ( più di 15 oltre i 3 mandati) o in presenza di mancata ricandidatura e/o bocciatura.
Tale fatto, sommato al conseguente ricambio dei rappresentanti della  Comunità, darà origine ad una nuova classe dirigente,  ad una nuova generazione di amministratori non più proveniente dalla politica degli anni ’80, non più legata alle vicende della così detta “seconda repubblica”, sarà per larga parte  la generazione dei trentenni, dei quarantenni ai quali sino ad oggi sono state negate le possibilità di emergere  a volte anche perché compressi da presenze pesanti che la legge legittima e pertanto rafforza nel tempo.

Il mondo che ci sta davanti non è sicuramente il mondo di 20 anni fa e sarà  pertanto  necessario che ogni persona chiamata alla responsabilità amministrativa svolga il proprio mandato nel rispetto dell’azione logica dell’ascolto, della comprensione ed infine della realizzazione, finalizzata quest’ultima al soddisfacimento dei bisogni del cittadino.
Il lavoro, le nuove famiglie disastrate, i nuovi arrivati, le solitudini, i disagi costituiranno materia di lavoro per i nuovi amministratori chiamati domani a valorizzare la Comunità intesa non solo come istituzione ma come luogo di convivenza e il Comune come paese e piazza viva e non solo come “campanile”.  La piccola economia locale, il futuro delle nuove generazioni, la vivibilità dei paesi,  occuperanno sempre maggiore spazio nell’azione amministrativa che dovrà essere rivolta a ricostruire un tessuto sociale opportunamente pervaso da un maggiore senso civico, riportando ciascun cittadino al proprio ruolo, alla propria dimensione nel rapporto con e per gli altri.
Concludendo. Facce nuove, ma non solo.

Tione di Trento, 31 dicembre 2009
Per l’Associazione  “PROGETTO COMUNE”
Roberto Tonezzer