
Il referendum che si è svolto domenica 27 settembre 2009 negli ex Comuni di Bleggio Inferiore e Lomaso, rappresenta una novità particolarmente importante nel panorama amministrativo non solo Giudicariese ma dell’intero Trentino. Il 70% della popolazione dei due Comuni si è recata alle urne per dare il proprio consenso alla nascita del nuovo Comune di Comano Terme, che avrà 2.800 cittadini e sarà il quarto, per popolazione, delle Giudicarie.
Ma l’aspetto particolare di questo referendum è rappresentato dalla circostanza che esso si è ripetuto a distanza di oltre 15 anni dal precedente. Infatti nel 1992 la popolazione chiamata alle urne fece prevalere i consensi favorevoli all’unificazione nel Comune di Bleggio Inferiore mentre a Lomaso prevalsero i voti contrari e quindi il processo di unione rallentò, senza però mai fermarsi. Ora gli amministratori hanno ritenuto di chiedere alla popolazione un altro parere, consci che il lavoro svolto insieme in questi anni è stato positivo. Ed il risultato si è visto ed ha confermato quelle che erano le sensazioni tra la popolazione. I Si all’unione hanno prevalso nei due Comuni con una percentuale di oltre l’ 80%. C’è la conferma che l’opinione pubblica in questi anni ha cambiato parere, ha capito un progetto importante proposto dagli amministratori e lo ha approvato. Quello che è successo è un avvenimento che non aveva precedenti e testimonia come il tempo contribuisca a cambiare le sensibilità. Questo non vuol dire che la medesima cosa possa succedere anche in altre realtà, ma se pensiamo che solo pochi mesi fa in Valle di Ledro il risultato di un analogo referendum è stato anche li favorevole all’unione, allora possiamo supporre che qualcosa possa essere cambiato nella popolazione. Forse è venuto meno un po’ di campanilismo, forse c’è più apertura, forse si è capita l’importanza di collaborare insieme. Tutti gli amministratori dovrebbero riflettere, ciascuno per le proprie comunità, per cercare di capire se le condizioni favorevoli ad una collaborazione o ad un’unione con i Comuni limitrofi siano presenti tra la popolazione. Sicuramente le situazioni non saranno omogenee. Magari in alcuni casi le esperienze maturate in questi anni sono state positive e basta solo un po’ di coraggio e di convinzione per intraprendere la strada dell’Unione, mentre in altri casi siamo ancora molto lontani dal raggiungere questo obiettivo. L’importante è cercare di capire che la società non è mai ferma ma è in continua evoluzione e gli amministratori hanno il dovere di capirne le esigenze e stimolarne gli obiettivi ed i traguardi. La questione dei piccoli Comuni e del processo di collaborazione ed unificazione non è una questione semplice che possa essere racchiusa in schemi fissi. Alla base c’è un complesso rapporto tra la popolazione e il Comune, l’istituzione più vicina ai cittadini. L’obiettivo principale che si deve raggiungere è quello di creare le condizioni per una maggiore partecipazione alla gestione della cosa pubblica e nel contempo la possibilità di erogare servizi sempre più complessi, cercando di contenerne i costi. Tutti i ragionamenti intorno alle Unioni dei Comuni girano intorno a questi obiettivi. Bisogna cercare però di andare al nocciolo dei problemi e non solo alla superficie. L’Unione dei Comuni di per sè stessa non diminuisce i costi. I risparmi si possono ottenere solo con una migliore organizzazione dei servizi e con una loro razionalizzazione. Se infatti dopo l’unificazione, per non scontentare nessuno, non si cambia niente, il processo di unificazione diventa inutile ed anzi può provocare anche effetti negativi relativi ad una possibile diminuzione di partecipazione popolare. Il segnale positivo lanciato dagli abitanti del nuovo Comune di Comano Terme non va lasciato cadere e questo sarà il compito impegnativo che spetterà agli amministratori che verranno eletti a maggio del prossimo anno. Accanto a questa questione, la prossima legislatura consiliare 2010-2015 dovrà affrontare anche l’importante compito dell’avvio e del consolidamento delle nuove Comunità che nasceranno al posto dei Comprensori. Due sfide che richiederanno una forte partecipazione popolare come condizione essenziale per migliorare il rapporto tra cittadini ed istituzioni. Enzo Ballardini
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