
Romano nuovo primario di ortopedia a Tione Da un mese il reparto ha il primariato. Il dott. “maggiore capacità di gestione e programmazione” Da un mese a questa parte il dott. Luigi Umberto Romano è il nuovo primario di ortopedia dell’ospedale di Tione. Nuovo primario e nuovo primariato, con ortopedia che per la prima volta si svincola da chirurgia e diventa di fatto un reparto autonomo, sottolineando in questo modo la crescente importanza che questa branca si è ritagliata negli anni. Ma anche (vedi intervista nella pagina a fianco), come la provincia e l’Azienda per i servizi sanitari intendano puntare in modo deciso sulla valorizzazione degli ospedali di valle.
Dott. Romano, che significato hanno l’istituzione del primariato di ortopedia e la sua nomina a responsabile del reparto? Direi un doppio significato molto importante. Da una parte c’è quello simbolico, che testimonia come vi sia la volontà politica di valorizzare e potenziare i presidi ospedalieri di valle dotandoli di reparti sempre più di qualità e completi, dall’altra vi è il significato pratico; il fatto di avere il primariato ci consente una capacità di programmazione e di organizzazione molto più ampia ed autonoma e ci permette di lavorare con strumenti ancora più efficaci su sicurezza e qualità della prestazione sanitaria. Di fatto comporterà anche un potenziamento dell’organico a disposizione. Da che cosa è nata l’esigenza di un primariato di ortopedia a Tione? In questo caso è nata soprattutto dalla domanda di prestazioni sanitarie nel campo ortopedico, che negli ultimi anni si attesta sulla quota di circa 3.000 interventi l’anno per quanto riguarda le realtà territoriali di valle. Una cosa fondamentale, questa. Non è certo l’ospedale che crea a suo arbitrio la struttura, ma sono le esigenze dei cittadini, costantemente monitorate, che ci dicono quali settori è opportuno potenziare e migliorare. In ogni caso, ritengo che un ospedale di valle che agisce oltretutto sul territorio con un’importante stazione sciistica, non possa prescindere da un servizio di ortopedia di livello; per questo è opportuno potenziare anche la struttura decentrata di Palù di Campiglio, che si sta rivelando strategica.  Quali sono le linee programmatiche sulle quali imposterà il suo lavoro? Sono a Tione ormai da 10 anni come ortopedico e conosco l’organizzazione della struttura, posso dunque partire già da una buona base. Detto questo, imposteremo la nuova organizzazione del reparto sulle tre linee direttrici che regolano le prestazioni sanitarie secondo i dettami dell’Azienda sanitaria, ossia sicurezza e qualità delle prestazioni sanitarie, con punto focale di questa azione che deve essere la centralità del paziente. Qual’è il livello attuale dell’ortopedia dell’ospedale di Tione? Partiamo col dire che un ospedale di valle ha il dovere di svolgere solo gli interventi che è in grado di fare tenendo conto delle proprie risorse a livello di tecnologie e di servizi, passando agli Ospedali Centrali i casi più complessi. Detto questo, a Tione siamo in grado di soddisfare la gran parte delle tipologie traumatologiche, “girando” alle Strutture Centrali solo quei casi con gravi implicazioni, cardiologiche o neurologiche, ad esempio, sempre tenendo conto la mission affidataci dall’azienda di operare in qualità e sicurezza. Tione si può considerare una opzione valida anche per le operazioni ortopediche? Il nostro presidio ospedaliero rappresenta un’ottima soluzione per la traumatologia, ma anche per l’impianto delle protesi e per la successiva riabilitazione nelle strutture di Pinzolo e Condino. Spesso la gente quando deve farsi operare tende a pensare che le cliniche private offrano molta più sicurezza e qualità e tendono a snobbare gli ospedali pubblici. Io dico invece che in una struttura pubblica come Tione si può essere operati in sicurezza e bene, senza l’ansia e la necessità di operare a tutti i costi (anche quando non serve) che hanno talvolta le cliniche private. E dal punto di vista delle tecnologie? Siamo ben attrezzati, possiamo eseguire ottime operazioni di chirurgia “gentile” per utilizzare un espressione gergale, quella cioè che incide nella maniera minore sui tessuti, pelle e muscoli e non lascia ai pazienti cicatrici ed incisioni vistose ma soprattutto provvede a riparare oppure a sostituire solo la parte malata; siamo molto attenti alle evoluzioni della ortopedia moderna e penso che anche per quanto riguarda la fase diagnostica, stiamo ad un buon livello con una buona sinergia fra i reparti. Però, passando alle critiche, si dice che talvolta si viene a Tione con un qualcosa di rotto, si fanno i raggi X, e poi non c’è l’ortopedico a “leggere” le lastre e occorre aspettare. Bisogna essere onesti e riconoscere che c’è un esigenza di potenziamento dal punto di vista del personale ortopedico. In questi ultimi anni eravamo in 4 ortopedici, anche se le esigenze e la richiesta di prestazione ne richiederebbe almeno 5+1; dunque è talvolta accaduto che, nonostante gli sforzi e la buona volontà del personale, non siamo riusciti a garantire il servizio 24h su 24. Teniamo conto che siamo anche impegnati sulla struttura di Campiglio, il venerdì nella Casa della Salute di Storo, nonché presso il poliambulatorio di Riva il martedì come richiesto dall’Apss rispetto alla mobilità dei medici, nell’ottica di quel servizio sanitario a rete integrata di cui parlano i piani sanitari. Un’ultima cosa, alla sua nomina ha voluto fare una cena (vedi foto) con tutti i dipendenti del reparto e di radiologia, per “fare gruppo”. Sì, l’ho voluta fare per cementare quel rapporto interpersonale di grande collaborazione che c’è stato in questi anni e rilanciarlo, per fare squadra insomma, cosa che ritengo fondamentale per lavorare al meglio per creare le giuste sinergie e per sottolineare che da oggi in poi inizia tutto sommato una nuova avventura, impegnativa e stimolante, per me ma anche per tutti i miei collaboratori.
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