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La voce del popolo |
Scritto da Administrator |
Martedì 17 Maggio 2022 22:26 |
Si stanno avvicinando le elezioni provinciali e, come di solito succede, cominciano un po’ tutti a raccontarci le cose più strampalate. Un po’ tutti i partiti sono impegnati nel riprogettare l’intera Provincia, cose da pazzi, investiranno centinaia di milioni in pochi mesi per rimettere a posto un po’ tutte le cose che hanno promesso in tanti anni, ma che non hanno mai realizzato. Siamo pronti, sembrano dire, inizieremo con l’autostrada della Valdastico che ci collegherà con con il Veneto, così saremo più comodi nel collegarci con Zaia, il presidente santo protettore di Fugatti, vuoi vedere che prima o poi finiamo tutti nel pancione del Veneto. La Valdastico è la strada giusta per facilitarne la transizione. Poi c’è la ferrovia che dovrà collegare Rovereto con Riva del Garda, indispensabile per il turismo, non possiamo più aspettare, con il prossimo anno sarà realizzata, parola di Presidente. Ci sarebbe anche il sotterramento del tratto di ferrovia Trento-Rovereto, ma non nel calendario dell’immediato, prima c’è la deviazione della ferrovia in prossimità di Trento con l’interramento della stessa, stazione compresa. Su quest’opera sembra ci sia la spinta forte del Comune di Trento, ma quanto mai, opere di così grande portata sono tutte in mano alla Provincia, è la Provincia che sa cosa fare, come e quando. Nel frattempo si avvicinano le Olimpiadi invernali, la Provincia non può esimersi dal fare la sua parte. Cominciando con la pista di pattinaggio di Pinè, un’ottantina di milioni, si e no che basteranno, ma è urgente, diamoci da fare. S’è parlato a lungo di reintrodurre il trenino per la val di Fassa, un bel progetto, ma troppo costoso, lasciamo perdere, già c’è il trenino della val di Non, contenti i nonesi, contenti tutti. Però sarà opportuno sistemare le strade per la val di Fassa e Fiemme, sono pur strade importanti, per il turismo trentino, e per la viabilità provinciale. Così come entro l’anno prossimo sarà realizzato (?) lo sdoppiamento della strada, doppie corsie, e ammodernamento della ferrovia in Valsugana. Ben fatto! E non dimentichiamoci il Not, il nuovo ospedale, il cui iter realizzativo è iniziato nel 2001 e dopo vent’anni siamo ancora da capo, non se n’è fatto nulla, con una serie di appalti, ricorsi, nuovi appalti e nuovi ricorsi, nel frattempo si sono spesi duecento milioni, più o meno, per la progettazione e tutto il seguito delle pratiche necessarie per appaltare. E adesso? Si ricomincia, ma sembra che addirittura si voglia cambiare la località prevista per la costruzione. Il nuovo ospedale, a quanto pare, è rimandato a chi sa quando…si e no che lo potranno godere i nostri nipoti. Purtroppo la non costruzione del nuovo ospedale è una perdita non di poco, soprattutto per le valli dove l’ospedale periferico (eccetto quello di Cles...ti pareva!) è già stato ridotto al lumicino con l’impegno che quanto prima sarebbe entrato in vigore un nuovo e moderno ospedale, il Not. A dir il vero, ai nonesi ed ai solandri, la cosa non interessa granchè, a loro non manca niente, quasi un’autostrada che ti porta a Folgarida, ospedale con i fiocchi, con tutti servizi necessari, trenino e servizio corriere che li porta su e giù da Trento ogni quarto d’ora, con i soldi del Covid la Provincia ha comprato loro anche i carri per la raccolta delle mele, poverini! Poveri come sono, bisogna pur aiutarli! L’anno prossimo sarà un anno di miracoli e di grandi realizzazioni, le promesse sono tante, e la voglia di fare (a parole) è altrettanto grande. Speriamo in bene: E noi? Noi Giudicariesi contiamo poco o niente. Qualora il Trentino venisse inglobato nel Veneto, noi Giudicariesi saremmo come il Donbass ucraino, verremo lasciati in regalo alla Provincia di Brescia e buona notte! Proprio in questi giorni mi è giunto da parte di un amico un vecchio articolo dell’Adige, risalente al 1954 in cui si parla di un incontro, a Condino, del Presidente della Regione, l’avv. Odorizzi, (allora la Provincia non aveva poteri) con i Sindaci delle Giudicarie, per ascoltarne le necessità impellenti e permettere alla Regione di intervenire. Per la prima volta i Sindaci misero sul tappeto la sistemazione della strada da Idro a Dimaro. Gran parte del nostro turismo d’allora dipendeva dalla strada che ci collegava a Brescia, ma soprattutto il trasporto delle merci della zona industrializzata di Storo aveva urgente necessità di trovare un facile sbocco in autostrada. I Sindaci nel rafforzare la richiesta si erano dichiarati disposti a contribuire al finanziamento laddove la Regione non avesse disponibilità finanziarie. 1954… più di mezzo secolo fa, si cominciò allora a parlare della viabilità delle Giudicarie verso Brescia ed ancor oggi se ne parla senza che si sia mossa una foglia. Da allora ogni due o tre anni, la questione veniva sollecitata dalla comunità giudicariese, nuovi incontri e nuove promesse, famoso l’incontro tra Flaminio Piccoli, allora ministro, e l’on. Prandini anch’egli ministro, bresciano, di nascita e d’elezione, sembrava cosa fatta...già ...come sempre...non se ne fece niente. Si ricominciò con ancor più insistenza quando fu costituita la Provincia autonoma con pieni poteri, passarono uno dopo l’altro i neo presidenti provinciali, tutti a giurare interventi immediati, e poi tutti che bellamente se ne dimenticavano salvo riprendere le promesse in tempo di elezioni. Con l’uscita di Dimaro dalla necessità di una strada congrua essendo servito dalla nuova strada nonesa, il problema della strada Brescia-Madonna di Campiglio sembrò non interessare più a nessuno. Nel 2005 fu l’ultimo grande incontro per definire, una volta per tutte la questione. Gran convegno a Trento in Provincia, Dellai con Grisenti garante, con la presenza dell’ Assessore competente della Lombardia, con Tv schierate, giornalisti, Sindacie e quantaltro, finalmente s’è deciso, la Provincia di Trento era pronta a finanziare immediatamente lavori per circa una cinquantina di milioni per risolvere l’annoso problema della viabilità giudicariese. Con estrema urgenza, s’era detto, anche perché ormai da anni la zona industriale di Storo, una delle zone più attrezzate del Trentino, stava perdendo “appeal” ed erano già molti gli imprenditori che avevano spostato la loro attività nella bresciana, proprio per le difficoltà di raggiungere l’autostrada con le loro merci. Finalmente ci siamo...già , si fa per dire...Niente di niente. Oibò! Qualche anno fa, finalmente qualcosa si muove, il vecchio ponte del Caffaro comincia a tossire, reduce dalla prima guerra mondiale, sembra scricchiolare, allora bisogna intervenire, cominciamo da un nuovo ponte e faremo il resto. Progettato in poco tempo e realizzato, bel ponte, bravi! Solo dopo qualche giorno si sono accorti che corriere e camion, passato il ponte, erano poi impediti dal proseguire, non s’erano accorti che non c’era possibilità di sbocco...che figura di m…! E’ proprio iella, sfortuna nera, non se ne indovina una, e cosi si dovrà ricominciare....proprio in questi giorni sembra che i Comuni interessati abbiano deciso di costruire un terzo ponte...ma ormai i chiesani hanno perso ogni speranza, che dio ce la mandi buona! Per fortuna che il Presidente Fugatti è intervenuto con la sua Giunta ad un incontro con l’amministrazione di Tione per parlare ancora una volta della viabilità delle Giudicarie(!) rimasta, più o meno, quella del dopoguerra. Buone notizie, ristrutturazione delle gallerie di PontePià , circonvallazioni di Pinzolo e di Ponte Arche, entro l’anno prossimo si inizieranno i lavori, così hanno detto. E la stretta di Breguzzo? Bisognerà pur sistemarla prima che qualcuno ci rimetta la pelle...sono una quindicina d’anni che se parla, tutto pronto, adesso facciamo, adesso progettiamo, adesso non facciamo niente...come sempre, purtroppo. La Provincia s’è procurata un alibi, nella casa che si dovrebbe demolire c’è una pittura da salvaguardare, oibò! Niente di particolare, non la si trova su nessun libro di storia dell’arte, per di più è ormai in gran parte sgretolata, ma è sufficiente per bloccare ogni intervento, a costo di rischiare vite umane, robe da pazzi! Ora, ha garantito il presidente Fugatti, abbiamo intenzione di metterci rimedio, affideremo quanto rima la progettazione (ma non era già stata progettata due o tre volte?) e poi procederemo, i soldi ci sono...speriamo che nel frattempo non succeda niente, se succedesse qualcosa di tragico andremo a prendere per il collo i responsabili! Nel frattempo la Provincia chiama il popolo al divertimento, c’è Vasco Rossi a Trento che canterà per noi...di certo la sua musica risolleverà il morale a tanta gente delusa ed incazzata. E per concludere, la sapete l’ultima, ultima si fa per dire, è da tempo che se ne parla, Dellai a suo tempo ha finanziato, dall’alto della sua lungimiranza, una galleria a senso unico per collegare quel che è rimasto della Valvestino con la piana di Storo. Idea geniale...Costo? Quaranta milioni, un unico tunnel con semaforo che ne guiderà il transito. Per chiudere con il sorriso ci voleva quest’ultima trovata. Di certo possiamo dire con certezza che mai nessuna valle del Trentino è stata presa in giro con false promesse e disinteresse totale da parte degli organi provinciali come le Giudicarie in generale e la val del Chiese in particolare...speriamo che le cose cambino e in qualche modo qualcuno ci ripaghi dei torti subiti, sarebbe il minimo che la Provincia dovrebbe fare. Il vostro Saltaro è pienamente d’accordo. Evviva le Giudicarie! |