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Pompieri giudicariesi in Sicilia
Scritto da Enzo Ballardini   
Lunedì 13 Settembre 2021 21:33

E’ stata un estate con un meteo alternante in Trentino, con freddo nella prima parte, pioggia a luglio e poi caldo ad Agosto, tutto sommato nella norma.

Ma non è stato così nel resto d’Italia, nelle regioni meridionali l’estate 2021 sarà ricordata come l’estate di “Lucifero” l’anticiclone africano che ha interessato il sud per molte settimane con temperature che si sono avvicinate ai 50 gradi.

E con il caldo ed il vento si sono scatenati devastanti incendi che hanno interessato estesi territori e sono arrivati fino ai centri abitati.

Particolarmente colpita la Sicilia con incendi diffusi lungo tutta l’isola e che hanno richiesto l’intervento delle altre Regioni a sostegno del personale forestale.

All’inizio di Agosto, è arrivata la richiesta, tramite la Protezione Civile Nazionale, a tutte le Regioni del Nord Italia.

La macchina dell’emergenza si è messa prontamente in moto ed il primo agosto una prima spedizione composta tra l’altro da Luigi Maturi di Pinzolo, Vicepresidente della Federazione provinciale dei Vigili del Fuoco Volontari, ha raggiunto la Sicilia per prendere i primi contatti con le autorità locali.

Lo stesso giorno  è partita la colonna di soccorso dal Trentino composta da una trentina di Vigili del Fuoco che provenivano dai Distretti delle Giudicarie e dall’Alto Garda, con a disposizione diversi mezzi antincendio.

In Sicilia nelle tre settimane di Agosto hanno operato, alternandosi a turni, una ottantina di persone inviate dal Trentino, tra Vigili del fuoco permanenti e Vigili del fuoco volontari dei Distretti “Giudicarie” e “Alto Garda e Ledro” oltre ai dipendenti del Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna, del Servizio prevenzione rischi e Cue, del Servizio antincendi e protezione civile e del Servizio foreste della Provincia.

Le zone dove ha operato il personale trentino sono principalmente i territori della Provincia di Palermo e di Messina.

Tra i membri della spedizione, Andrea Bagattini, Ispettore del Distretto delle Giudicarie dei Vigili del Fuoco Volontari che ha coordinato i pompieri trentini nel secondo turno.

Il nostro intervento, spiega Bagattini, consisteva in un’attività di pattugliamento presidio e controllo del territorio, dalle otto del mattino a sera avanzata. Ci veniva dato un percorso, a volte anche di oltre 100 chilometri che dovevamo percorrere ed intervenire in caso di incendi.

L’organizzazione siciliana nel contrasto degli incendi è molto diversa da quella che noi conosciamo in Trentino ed è suddivisa in tre settori ben distinti. I Vigili del Fuoco permanenti si occupano degli incendi che interessano i centri abitati e quindi entrano in attività solo in questi casi. Al di fuori dei centri abitati nelle zone boschive o coltivate la competenza è del personale forestale, si pensi che per la stagione estiva vengono assunti oltre 22.000 addetti per due mesi di attività. Nelle aree incolte la competenza è della protezione civile che opera attraverso dei volontari che intervengono qualora gli incendi comincino ad estendersi.

Una suddivisione del territorio e delle competenze che non consente un coordinamento efficacie degli interventi.

Nei nostri pattugliamenti, prosegue Bagattini, siamo intervenuti giornalmente a spegnere numerosi incendi diffusi, alcune volte siamo intervenuti anche su incendi che si stavano estendendo alle abitazioni.

Si tenga conto che la situazione climatica, con oltre 40 gradi e con un vento sostenuto, era ideale per lo svilupparsi degli incendi su tutto il territorio e rendeva il lavoro dei pompieri molto pesante.

I Vigili del Fuoco trentini operavano in collaborazione e affiancamento  ai volontari della protezione civile siciliana, personale che non ancora ben organizzato come i nostri pompieri e con una formazione non sempre adeguata. Ottima anche la collaborazione con i colleghi volontari dell’Alto Adige che partecipavano alle operazioni di controllo.

Incendi diffusi ovunque e causati da una stagione secca, da alte temperature con forte vento, da un territorio abbandonato, ma soprattutto da chi appicca dolosamente il fuoco proprio per creare il presupposto e giustificare le miglia di assunzioni di operai forestali stagionali. Secondo i dati presentati da Legambiente, nel 2020 il 55% degli incendi colposi e dolosi si è concentrato in quattro Regioni: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia”. Gli incendi sono stati 4.233 e hanno toccato oltre 60 mila ettari. Le persone denunciate sono state 552, quelle arrestate 18 ed i sequestri ammontano a 79”. I dati del 2021 sono ancora superiori a quelli dello scorso anno.

Per l’Ispettore giudicariese comunque è stata una missione positiva che ha permesso ai vigili trentini e giudicariesi, che ringrazia per la preziosa attività, di portare aiuto in una situazione di emergenza e nel contempo ha consentito a loro di fare un esperienza diretta con estesi incendi che sarà utile come bagaglio di esperienza per i futuri interventi.

Purtroppo va constatato amaramente che queste calamità non cesseranno fino a quando non verrà spezzato il circolo vizioso tra incendi dolosi e industria dello spegnimento, del rimboschimento e dell’intervento emergenziale, in una Regione che potrebbe contare su un patrimonio storico, culturale e ambientale eccezionale, presupposto per uno sviluppo turistico di rilievo a livello mondiale.

Per ringraziare della collaborazione, alla fine di Agosto, è salito in Trentino il Governatore della Sicilia, Nello Musumeci per un incontro con il Presidente Fugatti. “Sono venuto qui per ringraziare operatori e volontari che hanno testimoniato non solo la solidarietà concreta ma anche una professionalità impareggiabile. Sono qui per confrontarmi sulla cultura della prevenzione e della gestione delle emergenze. Il nostro sistema di protezione civile è antiquato e obsoleto per una mancanza di coordinamento. Cerchiamo di apprendere in Trentino un sistema che funziona bene”. Musumeci ha poi annunciato la creazione di una scuola di formazione alla quale verranno chiamati come docenti anche vigili trentini per apprendere dalle esperienze più virtuose.