Home Politica A 70 anni dall’Autonomia un’elezione storica

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Scritto da Administrator   
Lunedì 08 Ottobre 2018 00:00

Che non sarà una tornata di elezioni provinciali come le altre nella storia del Trentino ce lo dice il contesto, i segnali.

Il centrosinistra autonomista che chiude la sua stagione fra i litigi, il partito che ha governato negli anni in continuità con una storia di governo democristiana, l’Upt, che perde pezzi e si ridimensiona, il Patt che corre da solo, la Lega con il vento in poppa delle elezioni nazionali e che si fa forte del traino di Salvini.  Ci sono tutte le premesse per un cambio di guardia storico nella 70ennale storia dell’Autonomia trentina, anche se è vero che poi i voti si contano il giorno dopo le elezioni e che, a fronte di un elettorato che mai nella storia italiana è stato più variabile, è difficile per tutti fare sondaggi e previsioni. Parlando dei 70 anni dell’Autonomia, proprio nel novembre del 1948 si svolsero le prime elezioni provinciali (allora regionali, con assegnazione poi dei consiglieri alle rispettive province) dell’era repubblicana, quella dell’Autonomia, dopo lo Statuto del febbraio 1948: in provincia diTrento trionfò la Democrazia Cristiana, con il 57,64% dei voti, secondo il PPTT, Partito popolare trentino tirolese, con il 16,83%.  Tornando al presente, andiamo con i numeri certi: si vota domenica 21 ottobre dalle 6 alle 22. Lo scrutinio avverrà il giorno seguente dalle ore 7.  Sono 707 i candidati consiglieri provinciali, distribuiti in 22 liste a sostegno di 11 candidati presidente. Nel 2013 furono 752, motivati dalla presenza di due liste in più e dal fatto che solo 10 liste si presentano oggi al completo, ossia con i 34 candidati massimi previsti dalla legge. Per la prima volta si vota con la normativa elettorale emendata dalla legge 4 del 2018; dunque abbiamo metà candidate donne e la loro presenza in lista è alternata a quella degli uomini. Oltre a ciò si potranno esprimere solo due preferenze, di due generi diversi, mentre prima delle modifiche normative erano massimo tre e senza vincoli di genere. Qualora venissero espresse due preferenze dello stesso genere, la seconda verrebbe annullata.