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Biodigestore, tutto fermo
Scritto da Administrator   
Lunedì 12 Dicembre 2016 10:57

E’ un momento di riflessione e attesa in materia di biodigestore in Giudicarie: il Comitato Busa Pulita è quasi in dirittura d’arrivo verso la costituzione formale con la raccolta firme e la nomina di un direttivo, dopo che si era costituito informalmente per raccogliere velocemente le istanze di chi, alla notizia del possibile arrivo di un biodigestore in valle, si è voluto attivare per osteggiare l’iniziativa; il privato è impegnato nella produzione di nuova documentazione sul progetto per rispondere alle numerose domande avanzate sia dagli uffici provinciali che dai comuni interessati dall’iniziativa, nonché dalla Comunità delle Giudicarie. 

L’amministrazione di Borgo Lares, tramite il sindaco Giorgio Marchetti, esprime sempre maggiori perplessità sul progetto, sottolineando che dal punto di vista amministrativo si deve attendere la convocazione della nuova conferenza dei servizi provinciale chiamata a fare rilievi tecnici, per poi esprimere – a livello di consiglio comunale – un parere motivato e comprendente tutti i rilievi emersi che, al momento, sembra sempre più orientato sul binario del no.

La serata informativa pubblica, organizzata a Zuclo il 2 novembre dal Comitato Busa Pulita ha registrato una folta partecipazione di pubblico proveniente da tutti i paesi della Busa; oltre 200 persone hanno ascoltato il dottor Cappelletti spiegare le criticità degli impianti di biodigestione, una presenza che ha confermato l’attenzione dell’opinione pubblica sulla questione.

Lo stesso assessore provinciale all’ambiente Mauro Gilmozzi, in un’intervista al Corriere del Trentino ha confermato che – rispetto al prospettato biodigestore di Zuclo vi sono “problematiche e criticità non secondarie” aggiungendo poi che “l’indicazione che arriva dal Piano provinciale dei rifiuti è quella di concentrare in un unico impianto già esistente la raccolta dell’umido in Trentino”. L’impianto in questione è quello di Cadino, sul comune catastale di Faedo, gestito dalla trentina Bioenergia che recentemente ha conseguito la “bandiera verde” di Legambiente per come ha saputo inserirsi nel territorio.

Ad aggiungere un capitolo alla questione, il consigliere provinciale giudicariese Mario Tonina, in quota Upt, che ha presentato un’interrogazione al consiglio provinciale in merito alla fattibilità dell’impianto di digestione anaerobica, pochi gorni fa. Tonina ha chiesto al consiglio di Bruno Dorigatti un aggiornamento sull’arrivo degli approfondimenti richiesti al privato, e soprattutto ha interrogato il consiglio chiedendo: “Se, come prevede il quarto Piano provinciale di gestione dei rifiuti, si darà preferenza per la copertura del fabbisogno ancora esistente del trattamento della frazione organica dei rifiuti al potenziamento di impianti esistenti evitando, quindi, la creazione di nuovi impianti; se e come la Provincia intenda coinvolgere gli enti locali e la popolazione interessati al fine di addivenire ad una scelta condivisa, posto che l’eventuale realizzazione dell’impianto riguarda in primis gli abitanti del Comune coinvolto e di quelli limitrofi ed in particolare le frazioni di Saone, Preore e Montagne”. Un’interrogazione che chiede il coinvolgimento dei cittadini e delle amministrazioni, oltre a quella legittimata per catasto a dare un parere che è Borgo Lares, ma soprattutto rivendica un posizionamento provinciale verso il non incremento di impianti di questo tipo sul territorio.Stando alla posizione espressa da Gilmozzi, tutto fa credere che si vada nella direzione auspicata da Tonina (e dall’amministrazione di Borgo Lares) e che il biodigestore di Zuclo resti solo sulla carta.