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Allevatori, preoccupa il prezzo del latte |
Scritto da Administrator |
Mercoledì 06 Aprile 2016 22:49 |
A preoccupare gli allevatori giudicariesi e trentini in questi primi mesi dell’anno è di certo il prezzo del latte, quantomai basso, che abbatte i margini di guadagno per gli imprenditori agricoli. Nella riunione dell’Unione allevatori del Chiese riunitasi a fine febbraio a Condino, i circa 50 associati hanno manifestato la loro preoccupazione, alla presenza del presidente della Federazione Provinciale Allevatori, Mauro Fezzi. Il consigliere provinciale Mario Tonina, profondo conoscitore della materia, essendo stato direttore della Federazione stessa e avendo sempre seguito le vicende della PAC (politica agricola comunitaria) sostiene che: «In un momento in cui il settore agricolo e soprattutto il comparto lattiero-caseario sono in forte difficoltà, anche a seguito della fine del regime delle quote latte, sia indispensabile valorizzare ulteriormente la qualità dei prodotti trentini». Proprio per questo ha presentato un Ordine del Giorno approvato all’unanimità, con l’intento di riprendere e valorizzare l’importante lavoro svolto dall’allora assessore all’agricoltura Mellarini, relativamente al marchio “Qualità Trentino”, istituito nel 2009 e che ritiene sarebbe importante riprendere per cercare di garantire maggior futuro alle nostre produzioni». «Tale marchio di qualità» ritiene Tonina, «si potrebbe infatti inserire bene sia all’interno delle politiche di promozione e di certificazione della qualità dei prodotti agroalimentari territoriali che del progetto di marketing territoriale che potrebbe costituire il veicolo primario per adeguate strategie di promozione, commercializzazione e distribuzione». Con l’ordine del giorno è stata anche richiesta una quota annuale di fondi a sostegno degli interventi previsti dalla legge provinciale sull’agricoltura (l.p 4/2003), al fine di garantire un processo di adeguamento e riqualificazione delle aziende zootecniche più intensive al fine di migliorare il benessere animale. Il consigliere giudicariese ricorda anche che: «I nostri “cugini” altoatesini da tempo e con lungimiranza hanno creato, consapevoli dei risvolti che la fine delle quote latte avrebbe rappresentato, un proprio marchio di qualità (Südtirol) che valorizza le produzioni territoriali anche in una prospettiva di risorsa turistica». Essendo anche convinto che non si possa andare da soli e che i tre territori dell’Euregio – le provincie di Trento, di Bolzano e il Tirolo - potrebbero cercare, insieme, di fare sistema e lavorare sempre di più in sinergia, anche attraverso una strategia comune sull’individuazione di un marchio, Tonina ha proposto una mozione al riguardo che verrà discussa in aprile nelle tre assemblee legislative dell’Euregio. In un periodo, dove anche dall’Europa vi sono segnali che non tutelano a sufficienza chi oggi produce, sostiene infatti che «è necessario riuscire a garantire produzioni di alta qualità e facilmente riconoscibili ai consumatori anche attraverso un “marchio di montagna”, dal momento che l’UE prevede anche questa possibilità. «L’obiettivo primario – spiega Tonina - deve essere quello di garantire futuro all’agricoltura di montagna in termini di salvaguardia del territorio, di difesa e occupazione, garantendo anche soddisfazioni economiche a coloro che quotidianamente, con grande impegno e professionalità svolgono questa attività contribuendo a mantenere viva, competitiva e attraente l’intera comunità in cui risiedono non solo per se stessi, ma anche per i numerosi ospiti che frequentano i nostri territori. (r.s.) |