La guerra in Ucraina continua nella sua crudeltà ed è difficile prevedere, a breve, la cessazione dell’uso delle armi. Putin è ormai lanciato verso la conquista, se non dell’intera Ucraina, sicuramente della parte meridionale del Paese. Donbass, Crimea e Odessa compresa.
Non sono pochi gli Italiani che si stanno schierando dalla parte di Putin nella disastrosa guerra che sta massacrando l’Ucraina. Nei dibattiti televisivi ogni giorno si scoprono opinionisti più divisi, seppur in maggioranza a favore della resistenza ucraina, c’è sempre qualcuno alla ricerca di visibilità che si schiera più o meno con Putin, apportando le più svariate giustificazioni. Numerose polemiche ha poi suscitato il presidente dell’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani, che si è schierato con la Russia e chiedendo la resa dell’Ucraina per fare in modo che la guerra finisca. Di fronte al dilagare di queste posizioni più o meno neutraliste che stanno facendo presa nella pancia dell’opinione pubblica, è intervenuto il Presidente Mattarella, nel suo discorso celebrativo della Festa della Liberazione, per chiarire e giustificare la posizione dell’Italia nella guerra in corso.
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Dieci anni di Museo delle Palafitte. Nelle giudicarie Esteriori si è organizzata una grande festa per il decimo compleanno del museo fiavetano: nel giardino dell’ente tante autoritaÌ€ e persone hanno partecipato all’iniziativa, alle visite guidate gratuite e alla contestuale inaugurazione della mostra “Sulle palafitte: una storia che continuaâ€. La cerimonia si eÌ€ aperta con l’omaggio musicale all’Ucraina del coro Cima Tosa, quindi i saluti degli assessori provinciali alla cultura Mirko Bisesti e al turismo Roberto Failoni, noncheÌ del presidente del Consiglio Walter Kaswalder, del sindaco di FiaveÌ Nicoletta Aloisi e del soprintendente per i beni culturali Franco Marzatico, noncheÌ del sindaco di Tenno Giuliano Marocchi; infine, l’intitolazione del Museo a Renato Perini, cittadino onorario e scopritore delle palafitte fiavetane.
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Si stanno avvicinando le elezioni provinciali e, come di solito succede, cominciano un po’ tutti a raccontarci le cose più strampalate. Un po’ tutti i partiti sono impegnati nel riprogettare l’intera Provincia, cose da pazzi, investiranno centinaia di milioni in pochi mesi per rimettere a posto un po’ tutte le cose che hanno promesso in tanti anni, ma che non hanno mai realizzato. Siamo pronti, sembrano dire, inizieremo con l’autostrada della Valdastico che ci collegherà con con il Veneto, così saremo più comodi nel collegarci con Zaia, il presidente santo protettore di Fugatti, vuoi vedere che prima o poi finiamo tutti nel pancione del Veneto. La Valdastico è la strada giusta per facilitarne la transizione. Poi c’è la ferrovia che dovrà collegare Rovereto con Riva del Garda, indispensabile per il turismo, non possiamo più aspettare, con il prossimo anno sarà realizzata, parola di Presidente. Ci sarebbe anche il sotterramento del tratto di ferrovia Trento-Rovereto, ma non nel calendario dell’immediato, prima c’è la deviazione della ferrovia in prossimità di Trento con l’interramento della stessa, stazione compresa. Su quest’opera sembra ci sia la spinta forte del Comune di Trento, ma quanto mai, opere di così grande portata sono tutte in mano alla Provincia, è la Provincia che sa cosa fare, come e quando. Nel frattempo si avvicinano le Olimpiadi invernali, la Provincia non può esimersi dal fare la sua parte. Cominciando con la pista di pattinaggio di Pinè, un’ottantina di milioni, si e no che basteranno, ma è urgente, diamoci da fare. S’è parlato a lungo di reintrodurre il trenino per la val di Fassa, un bel progetto, ma troppo costoso, lasciamo perdere, già c’è il trenino della val di Non, contenti i nonesi, contenti tutti. Però sarà opportuno sistemare le strade per la val di Fassa e Fiemme, sono pur strade importanti, per il turismo trentino, e per la viabilità provinciale. Così come entro l’anno prossimo sarà realizzato (?) lo sdoppiamento della strada, doppie corsie, e ammodernamento della ferrovia in Valsugana. Ben fatto!Â
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Nicola Beccari, consigliere nell’associazione cacciatori per Busa e Giudicarie Esteriori risponde ad alcune domande per una tavola rotonda promossa dal Gdg sulla caccia in Giudicarie.
Quale è la situazione nella zona che rappresenta dal punto di vista ambientale e naturalistico?
Alla base di una pacifica convivenza fra fauna e uomo vi è il rispetto e la conoscenza. Per convivere in pace con il mondo animale è fondamentale conoscere il comportamento e le abitudini della fauna selvatica. I cacciatori ricoprono in tal senso un ruolo importante quali veicolatori di informazioni precise, data la loro conoscenza puntuale dell’ambiente montano. Il territorio che rappresento è stato da sempre caratterizzato fortunatamente da una significativa salvaguardia dell’ambiente in quanto non sono presenti attività economiche che comportano un forte impatto da un punto di vista naturalistico. Per quanto riguarda la fauna locale negli ultimi anni si è registrato un sensibile aumento delle popolazioni di camosci in alta quota e di cervi ad altitudini meno elevate, a discapito però dei caprioli che sono in costante calo.
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Le Comunità di Valle continuano a rimanere, giustamente, sotto i riflettori. Lo confermano anche i numerosi interventi scritti da amministratori, ex amministratori e cittadini e pubblicati sulla stampa in queste ultime settimane. Credo che occuparsi di questo ente, relativamente giovane e già così “maltrattato” e rallentato sia una priorità e non mi riferisco soltanto alla necessità di superare l’ormai lunga e sterile fase del commissariamento ma anche alla scelta che il Trentino deve fare in ambito istituzionale: vogliamo andare avanti o retrocedere sia a livello politico che amministrativo?
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“Vita da cani!” una frase antica come il mondo per significare una vita difficile, irta, piena di spine e difficoltà, ma negli ultimi tempi ha tutt’altro significato. Infatti possiamo tranquillamente dire che “vivere da cani” oggi non è per niente sinonimo di vita povera, vita grama, anzi, tutt’altro! Ormai i cani da compagnia, di tutte le razze e taglie, oggi conviventi nelle case di quasi tutti gli italiani, son ben tenuti, eccome!, coccolati, ipernutriti da scatolette dal contenuto esotico, c’è persino il salmone dell’Atlantico, fra le scatolette di cibo pregiato. Chiariamo, non posseggo cani, sono solo un attento osservatore dei cani e dei loro padroni A proposito si dice ancora padroni o è politicamente scorretto?...perché quando si parla di cani bisogna stare attenti ai proprietari...si offendono facilmente.
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